CRITERI NELLA COSTRUZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE
Stanno alla base del sistema di gestione della sicurezza dell’Ateneo udinese alcuni criteri che chiariscono il perché delle scelte fatte e del modello di sistema di gestione attuato. Criterio della "prevenzione integrata":
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Questo criterio deriva direttamente dagli obiettivi delle direttive comunitarie e si concretizza con la creazione di strumenti adatti a:
integrare gli aspetti della sicurezza e prevenzione fin dalle scelte iniziali;
integrare gli aspetti della sicurezza durante lo svolgimento della normale attività, facilitando tutti i soggetti coinvolti nello svolgimento dei compiti propri definiti dalle normativa (in particolare per quanto riguarda il D.M. 363/98).
Criterio del "percorso autogestito"
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Questo criterio deriva dal fatto che si vuole coniugare la necessità di risolvere il problema sicurezza all’interno delle Università lasciando allo stesso tempo ad ogni struttura la libertà di scegliere il percorso più idoneo da seguire per raggiungere l’obiettivo, quello della soluzione del problema sicurezza, nel rispetto comunque di regole generali, vincoli e requisiti. Questo per permettere la creazione di un sistema che tenga conto delle particolarità delle varie strutture. Il tutto all’interno di un quadro che segue indirizzi e criteri predefiniti e che consente di uniformare e coordinare le azioni.
Criterio dell’ "analogia con il complesso condominiale"
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Questo criterio deriva da una metafora: ai fini della gestione della sicurezza e prevenzione l’Università può essere paragonata con quella di un complesso condominiale. In entrambi i casi ci sono aspetti di gestione complessiva definiti dall’amministratore (per l’Università il Rettore) e aspetti di gestione autonoma definiti dai singoli gestori di piano e dagli inquilini (per l’Università rispettivamente il Responsabile di Struttura ed il RADRL per tutte le attività a rischio specifico svolte).In pratica, come l’Amministratore del complesso condominiale delinea dei criteri di comportamento ai quali ogni singolo gestore ed inquilino deve attenersi garantendogli comunque piena libertà di manovra all’interno del suo piano od appartamento, allo stesso modo il Rettore definisce delle regole generali, alle quali i vari responsabili (responsabile di struttura, responsabile dell’attività di didattica e ricerca in laboratorio) devono attenersi, garantendo loro, all’interno di tali regole la piena libertà ed autonomia. L’integrazione di questi criteri ha portato alla nascita del modello di sistema di gestione della sicurezza presente nell’Ateneo Udinese che di seguito viene descritto.
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CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI GESTIONE
Gli elementi del sistema
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Per progettare correttamente un sistema di gestione della sicurezza è importante considerare sia quelli che sono gli aspetti con cui è possibile schematizzare una qualsiasi attività lavorativa sia le relazioni reciproche con cui questi aspetti interagiscono.Inoltre è importante anche definire il perché sia necessario costruire questo sistema e quali sono le sue finalità.In genere è possibile pensare ad una qualsiasi attività come composta schematicamente da: Spazi: i luoghi fisici in cui vengono svolte le attività; Soggetti: le persone che svolgono una attività e la loro organizzazione;
Attività: l’insieme di operazioni, decisioni e comportamenti tesi alla realizzazione di uno scopo;
Per garantire il funzionamento del sistema di gestione della sicurezza nel suo complesso devono perciò essere definiti: il modello di funzionamento: le regole generali, i criteri e i requisiti che il sistema deve rispettare; il modello organizzativo: il modo con cui i soggetti coinvolti in attività connesse con la sicurezza e la prevenzione vengono organizzate; gli strumenti di gestione: gli strumenti operativi che consentono di attuare le misure di prevenzione e protezione e di mantenerle, in modo sistematico e coordinato, efficienti nel tempo.
Le attività lavorative sempre più complesse, i mutamenti delle condizioni di lavoro, con i nuovi e diversi rischi che ne derivano, unitamente alla complessità organizzativa, necessitano di una nuova strategia globale in materia di sicurezza e salute sul lavoro. Questa strategia prevede la istituzione di un sistema di gestione della sicurezza per organizzare e definire procedure e processi nelle organizzazioni tali da soddisfare a tutti i requisiti per quanto riguarda la sicurezza e salute dei lavoratori sulla base della normativa applicabile in materia. L’obiettivo del sistema di gestione della sicurezza deve essere quello di gestire l’organizzazione in modo tale che la salute e la sicurezza sul lavoro diventino un obiettivo strategico da perseguire avente almeno importanza pari a quelli degli altri obiettivi dell’organizzazione. Il sistema di gestione della sicurezza deve inoltre prevedere di risolvere i problemi presenti, problemi che vengono evidenziati attraverso la valutazione dei rischi, ma anche soprattutto mirare a risolvere i problemi all’origine cercando di integrare gli aspetti di prevenzione e sicurezza fin dalle scelte progettuali ed organizzative.
Il modello di funzionamento
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Nel nostro Ateneo si è optato per un modello di funzionamento del sistema di gestione della sicurezza che garantisce piena libertà ed autonomia nella scelta del percorso per raggiungere l’obiettivo della sicurezza, nel rispetto di regole generali, vincoli e requisiti, in contrapposizione ad un modello che invece impone il percorso da seguire attraverso disposizioni dettate dal C.d.A. con il Programma Quadro. Le regole generali, i vincoli ed i requisiti da rispettare sono stati definiti con: il Regolamento interno sulla sicurezza (RIS) che istituisce e regolamenta il sistema di prevenzione d’Ateneo, il suo funzionamento, gli strumenti e le competenze; il Programma Quadro (PQ) che definisce gli obiettivi e le politiche dell’Ateneo in tema di sicurezza e le azioni per raggiungere i requisiti di base minimi.
Inoltre per le strutture con autonomia organizzativa e decisionale e per i luoghi con attività a rischio specifico sono stati definiti: il Piano di gestione di struttura (PGS) che definisce le misure tecnico - organizzative finalizzate alla gestione in sicurezza delle attività svolte; i Piani di Laboratorio (PLB) e di Lavoro (PLV) che definiscono i protocolli scritti per condurre in sicurezza attività a rischio specifico.
Il modello organizzativo: Si.Pr.A. (Sistema di Prevenzione d'Ateneo)
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Il Si.Pr.A., Sistema di Prevenzione d’Ateneo, è l’organizzazione trasversale di coordinamento che nasce dalla necessità di collegare tutti coloro che nell’ambito delle loro funzioni istituzionali si occupano dei vari aspetti inerenti la sicurezza. L’organizzazione e il coordinamento di questo sistema sono affidati al Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione, che si avvale di una struttura organizzata (Servizio di Prevenzione e Protezione) che collabora per lo svolgimento dei compiti previsti dall’articolo 33 del D. Lgs. 81/08. Il controllo gerarchico del sistema spetta alla Commissione permanente di coordinamento della prevenzione che nella forma ristretta è composta dal Rettore e/o da un suo delegato, dal Direttore Amministrativo (membri decisionali), oltre che dal Responsabile del Servizio di prevenzione (membro consulente) che cura l’istruttoria. In certi casi particolari e su problemi segnalati dal Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione, è prevista una commissione allargata in cui partecipano anche i rappresentanti dei lavoratori (membri consultivi di diritto) ed il medico competente (membro consulente) e a cui possono partecipare su invito anche altri membri consultivi (responsabili di struttura, referenti di settore, esperti).
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Referente di settore: individuato in quei soggetti che hanno la responsabilità nello svolgimento dei compiti in un determinato settore prevenzionistico (interventi impiantistici, ecologia, igiene e sicurezza ambientale, sorveglianza sanitaria e registrazione prevenzionistiche, interventi edilizi, gestione della sicurezza e delle emergenze, ecc.) all’interno di alcune unità funzionali dell’Amministrazione Centrale (previste dall’allegato III del Regolamento interno di Ateneo per la sicurezza);
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Referente locale: individuato in quel soggetto che opera presso una Struttura diversa dall’Amministrazione centrale e che ha responsabilità nello svolgimento di compiti nel settore prevenzionistico (emergenze, gestione rifiuti, prevenzione e protezione). Questa figura assume il ruolo di interfaccia tra Responsabile della Struttura e il Sistema di prevenzione d’Ateneo.
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Servizio di prevenzione e protezione: Ai sensi dell’art.6 del Regolamento interno per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro, il Servizio di Prevenzione e Protezione è una Unità organizzativa speciale dell’Amministrazione centrale di consulenza e supporto al Rettore, preposta allo svolgimento dei compiti di cui all’art.33 del D. Lgs. 81/08. La sua attività principale è lo studio, l’analisi e la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute su tutte le attività dell’Ateneo, con il fine di individuare e proporre le misure organizzative, tecniche e formative di prevenzione e protezione. La sua funzione si esplica in concreto con la progettazione degli strumenti valutativi, organizzativi e procedurali atti ad introdurre progressivamente un efficace sistema integrato di gestione della sicurezza nelle attività dell’Ateneo. Contestualmente il Servizio svolge azioni di informazione e aggiornamento interne mirate all’accrescimento della cultura della sicurezza ad ogni livello in termini di prudenza nei comportamenti e di consapevolezza nelle scelte e nella gestione operativa delle attività. Il Servizio progetta e gestisce i sistemi di monitoraggio e di controllo per verificare l’efficacia e l’efficienza delle misure poste in atto ed è utilizzato dal Rettore per condurre gli audit interni nel settore della sicurezza e prevenzione (safety audit), nonché per l’aggiornamento della valutazione dei rischi e della programmazione generale in materia di sicurezza per l’Ateneo (documento previsto dall’artt.17 e 28 del D. Lgs. 81/08). Il Servizio, in quanto strumento di supporto e consulenza specialistica del datore di lavoro, agisce in modo autonomo ed indipendente dalla linea operativa. Il Servizio fornisce consulenza e coordinamento interno, elabora i modelli organizzativi e gli standards di riferimento, cura la raccolta dei vari documenti di valutazione dei rischi delle singole attività e li integra nel piano generale della sicurezza d’Ateneo (PGSA).
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GLI STRUMENTI DI GESTIONE
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L’Ateneo si è dotato di una serie di strumenti che permettono il funzionamento del sistema di gestione della sicurezza e che vanno ad integrarsi nel normale svolgimento delle attività, facilitando tutti i soggetti coinvolti nello svolgimento dei compiti propri definiti dalle normativa.
In particolare:
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atlante degli immobili (istituito ai sensi dell’art. 10 del regolamento interno per la sicurezza)
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manuale della sicurezza;
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sistema informativo (626infolex, opuscoli informativi, fogli informativi, guide tecniche, sito web, cartelli informativi, notiziario interno);
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centro bibliografico;
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centro di consulenza e safety audit;
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centro di formazione in materia di sicurezza e prevenzione
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